1 Corso di Laurea: Lingua e letteratura Italiana Insegnamento: Letteratura italiana - Prof. Matteo Maria Quintiliani Titolo: La Vita Nova: I sonetti in lode e i presagi della morte di Beatrice I sonetti in lode e i presagi della morte di beatrice Abbiamo detto come Dante, più tardi, riconoscerà la canzone appena letta (Donne ch’avete intelletto d’amore) come un punto di svolta della sua produzione non soltanto in raffronto alla tradizione passata ma anche verso quella successiva. Sta di fatto che la nuova poetica segna una netta contrapposizione con la poesia di Guido Cavalcanti. Questa contrapposizione si vede ancora meglio nei due sonetti successivi alla canzone: Amore e ’l cor gentil sono una cosa e Ne li occhi porta la mia donna Amore (che non commenterò nell’audio ma che vanno letti e analizzati con l’aiuto delle dispense). Il primo sonetto, Amore e ’l cor gentil, non è rivolto a Beatrice, ma è una definizione di cosa sia l’amore che Dante ci dice nella prosa essere stata una richiesta esplicita di un amico. Vi ricorderete di come già Giacomo da Lentini aveva, sotto richiesta o risposta, scritto un sonetto proprio cercando di definire cosa fosse l’amore: era un vero divertimento per i poeti scrivere di cosa fosse l’amore. I primi due versi del sonetto, come ci dice apertamente Dante, sono una citazione dalla canzone guinizzelliana Al cor gentil rempaira sempre Amore, che come abbiamo visto, può essere considerato il manifesto dello «Stil novo». Più interessante è il secondo sonetto dove forte appare la contrapposizione con Cavalcanti. Dante tiene molto presente qui il sonetto Chi è questa che vèn a tal punto da riprenderne le parole rima nelle quartine (cfr. le dispense allegate). In particolare molto interessante e degno di essere sottolineato è il riuso della parola rima ira: ma mentre per cavalcanti l’umiltà di Beatrice spingerebbe a chiamare ogni altra cosa ira, ossia il contrario di umiltà, qui davanti a Beatrice ogni tipo di ira fugge via. Da notare, in questa prospettiva, come in tutto il sonetto dantesco, gli effetti di Beatrice sono decisamente positivi e contrastano proprio con gli effetti descritti da Cavalcanti. Dobbiamo, a questo proposito, analizzare con attenzione quello che Dante ci dice poco dopo nella prosa, cfr. cap. 10 6: «La prima si divide in tre: che nella prima parte dico sì come virtusosamente fa gentile tutto ciò che vede, e questo è tanto a dire quanto inducere Amore in potentia là ove non è; nella seconda dico come riduce in acto Amore nelli cuori di tutti coloro cui vede; nella terza dico quello che poi virtuosamente adopera né loro cuori». Si tratta di un linguaggio filosofico preso e desunto da Aristotele in uso nella scolastica. I processi fisici e logici aristotelici prevedevano che un fenomeno per verificarsi avesse necessariamente bisogno che l’oggetto, che avrebbe poi realizzato il fenomeno, avesse 2 Corso di Laurea: Lingua e letteratura Italiana Insegnamento: Letteratura italiana - Prof. Matteo Maria Quintiliani Titolo: La Vita Nova: I sonetti in lode e i presagi della morte di Beatrice la capacità, in potenza, di poterlo fare. Successivamente, un evento esterno avrebbe provocato l’atto. Tutto questo serve per dire che qui Dante vuole dirci che le qualità di Beatrice sono talmente straordinarie che sono capaci di realizzare in atto ciò che addirittura non era nemmeno in potenza. Se toniamo indietro e torniamo a Guinizzelli ricorderete come il poeta aveva detto che chi ama è tale solo se possiede un cuore nobile e il cuore nobile sarebbe, continuando con la filosofia aristotelica, la potenza del svilupparsi dell’amore. Poi, se avviene un incontro con un fattore esterno, in questo caso la visione e l’incontro con una donna gentile, l’amore si sprigiona in atto. Dante qui ci dice una cosa ancora diversa, ossia che Beatrice, grazie ai suoi occhi riesce a compiere un miracolo: riesce a rendere nobile un cuore non solo che non è nobile ma che non è nobile nemmeno in potenza. Nei capitoli successivi muore il padre di Beatrice e Beatrice viene descritta molto triste e molto addolorata e questo commuove particolarmente Dante e decide di comporre un qualcosa di adatto per la spiacevole occasione. Dante in questa maniera si crea l’opportunità di introdurre il tema della morte. Come abbiamo accennato il tema della morte è presente tra le righe di tutta l’opera (ricordiamo già la veste della prima visione di beatrice che era di colore sanguigno). Dante, per rappresentare questa situazione, realizza una specie di corrispondenza in versi: troviamo a questo punto un sonetto, Voi che portate la sembianza umile, in cui la sua voce si rivolge alle donne chiedendo notizie e il sonetto successivo, Se’ tu colui ch’ài tractato sovente, è la risposta delle donne. Questa situazione dialogica serve a Dante per introdurre forse la canzone più famosa di tutta l’opera: Donna pietosa e di novella etate. Così è distribuita la materia nelle diverse stanze: 1 stanza: Si presenta la donna pietosa, la sorella, che soccorre Dante che ha avuto un brutto sogno, e come lui si fa prendere dal pianto: entrano a questo punto in scena le altre donne che lo risvegliano nel momento che sta chiamando il nome di Beatrice. 2 stanza: Amore spinge Dante a rivolgersi alle donne; queste, vedendolo molto pallido, gli chiedono cosa abbia visto di così tremendo da ridurlo in questo stato 3 stanza: Inizia il racconto di Dante. Il poeta narra di come la malattia lo abbia indotto a pensare all’eventualità della morte di Beatrice: era stato un simile pensiero a causare il suo abbattimento estremo e la visione tremenda introdotta da un gruppo di donne che lo minacciavano di morte 4 stanza: Si annuncia l’imminente fine di Beatrice 3 Corso di Laurea: Lingua e letteratura Italiana Insegnamento: Letteratura italiana - Prof. Matteo Maria Quintiliani Titolo: La Vita Nova: I sonetti in lode e i presagi della morte di Beatrice 5 stanza Dante immagina di contemplare un coro angelico che grida Osanna all’indirizzo di Beatrice ascesa in Paradiso, mentre Amore gli mostra il suo corpo che appare riposare in pace. 6 stanza Il poeta si rappresenta nell’atto di invocare la morte, per poi rivolgersi a Beatrice per un’ultima lode. A questo punto viene svegliato dalle donne.