1 Corso di Laurea: Lingua e Letteratura Italiana Insegnamento: Letteratura italiana - Prof. Matteo Maria Quintiliani Titolo: Le rime petrose Le rime petrose Abbiamo visto come Dante concepisse la Vita Nova non solo come una ricostruzione ideale della propria giovinezza, ma anche e soprattutto come crescita del suo stile poetico, che arriva, infatti, dalle poesie non ancora propriamente stilnovistiche degli esordi fino al graduale arrivo ad una poetica stilnovista, prima di tipo cavalcantiano, poi guinizzelliano, fino a raggiungere una misura tutta sua. Chiuso il capitolo della Vita Nova, quindi, non solo Dante si dedicò allo studio della filosofia e della teologia ma anche a scritture liriche totalmente diverse dalle precedenti. Importante, da questo punto di vista, è l’esperienza delle rime petrose che si riassume in pochissimi testi, sono solo quattro, scritte intorno al 1296, delle quali la più famosa è Così nel mio parlar voglio esser aspro ed è molto importante perché sarà importante anche per la Commedia. Questo ciclo noi lo ricaviamo dalle rime sparse di Dante. Il ciclo della donna pietra va associato a quella della pargoletta. Ci sono delle rime, ballate in particolare, dedicate alla pargoletta ma al termine di una di questa la stessa pargoletta è definita pietra. Il tono non è così aspro come nelle petrose, ma il richiamo sembra chiaro. Quando Dante incontrerà Beatrice nel Purgatorio, lei sgriderà il poeta in modo aspro fino a farlo piangere perché, dopo la sua morte e dopo aver promesso che avrebbe fatto di tutto per migliorare, si era, al contrario, ritrovato nella strada sbagliata, amando e scrivendo per altre donne. Le petrose costituiscono la parte più importante della produzione lirica di Dante. Questo lo deduciamo anche grazie a Petrarca che, nella canzone 70, nella quale opera la prima svolta del canzoniere dalla fase petrosa ad una stilnovistica, che però non ci riesce totalmente, alla fine di ogni strofa cita l’incipit di ogni fondamentale canzone scritta prima di lui e mette tra queste proprio Io voglio nel mio parlar voglio esser aspro. Questa canzone, che è il manifesto del nuovo tipo di ricercatezza espressiva e di asprezza, che poi sarà approfondita nella Commedia, è il risultato della durezza dell’atteggimento della donna nei confronti del poeta. Il primo testo della serie è però Al poco giorno e al gran cerchio d’ombra. Questo testo è fondamentale perché è la prima sestina della letteratura italiana. È una novità imprescindibile. Dante riprende la sestina da Arnaut Daniel e riesce a modificarla e fare meglio del modello. Dante sceglie gli endecasillabi come misura di verso fissa senza alternare le lunghezze dei versi poi fa una scelta delle parole rima aspre ma non così aspre come quelle del precedente provenzale. Queste parole rime devono avere molte possibilità di variazione del significato. Per il riassunto e la spiegazione dettagliata della canzone e di quella successiva Così nel mio parlar voglio esser apro, si rimanda alle fotocopie allegate, 2 Corso di Laurea: Lingua e Letteratura Italiana Insegnamento: Letteratura italiana - Prof. Matteo Maria Quintiliani Titolo: Le rime petrose che andranno studiate con attenzione. Alcune domande sui due testi delle petrose saranno inserite nel paniere.