La grammatica valenziale: la frase semplice Cristiana De Santis – Università di Bologna Insegnare la grammatica con il modello valenziale. Corso laboratoriale per docenti di italiano (GISCEL, Bologna, 26 novembre) Sono frasi ? a) La mamma mise b) Il gatto dorme c) Il bambino piange d) Giovanni abitava e) I nonni hanno regalato un telefonino (Esempio tratto da una prova INValSI) • Perché si possa parlare di frase, le parole devono essere combinate secondo le regole della lingua (es. accordo, ordine delle parole) e devono essere complete (non «monche») C. De Santis, La frase semplice (Giscel, 2018) Da dove nasce il senso di una frase? • In ogni frase succede qualcosa… • Chi ci dice cosa succede? Qual è la parola che dice l’evento o l’azione? Di solito è il verbo • Il verbo mette in relazione e in movimento le altre parole: chiama a sé un certo numero di nomi come protagonisti della scena • Il nome proprio può rispondere da solo alla chiamata del verbo; i nomi comuni, per interpretare i ruoli predisposti dal verbo, devono riunirsi in gruppi o sintagmi C. De Santis, La frase semplice (Giscel, 2018) Il regista della scena • In ogni scena il verbo è il regista: senza verbo, i nomi sono come marionette inanimate… • Il verbo è «un piccolo dramma»: quando ha un significato pieno, riesce a evocare una scena (o almeno il canovaccio) • In italiano la forma del verbo ci dà anche informazioni sulla persona cui va riferito, sul tempo, sul modo dell’enunciazione, sulla direzione dell’azione, sull’aspetto… C. De Santis, La frase semplice (Giscel, 2018) © Elena Veronelli Dalla mente alla lingua • Il verbo è considerato sul piano cognitivo l’elemento linguistico in grado di evocare un particolare scenario • Scenario (o frame) = schema mentale di un’azione, evento, stato di cose o proprietà, memorizzato dai parlanti • Se sul piano linguistico il verbo è il «motore» della frase, sul piano cognitivo può essere considerato l’elemento che attiva narrazioni (sotto forma di sequenze tipiche di frame – script) C. De Santis, La frase semplice (Giscel, 2018) Ma non sempre il verbo basta • A partire dal verbo, dobbiamo capire quanti e quali elementi sono necessari per completare il suo significato, cioè per formare una narrazione minima, corrispondente a una frase di senso compiuto CHI sbadiglia CHI dona COSA a CHI CHI accarezza CHI C. De Santis, La frase semplice (Giscel, 2018) Che cos’è la valenza? • La capacità del verbo di attivare scene, legando a sé uno o più elementi è chiamata valenza • In chimica la valenza è la relazione (legame) che collega l’atomo di un elemento (sfera blu) agli elettroni di atomi di altri elementi (sfere rosse) per formare una molecola • In grammatica, è la relazione tra il verbo e i suoi argomenti (nomi o elementi equivalenti necessari per formare una frase di senso compiuto) • La valenza di un verbo va da 0 a 4, come in chimica, a seconda del numero di elementi richiesti dall’azione/evento descritto dal verbo C. De Santis, La frase semplice (Giscel, 2018) • Sono definiti argomenti del verbo i nomi (o le espressioni equivalenti) che riempiono i posti messi a disposizione dal verbo e assumono i ruoli previsti dal verbo • Comprendono sia il soggetto, sia altri «complementi» tradizionali (c. oggetto o oggetto diretto e c. di termine o oggetto indiretto) • Il soggetto è il primo argomento e si riconosce dall’accordo del verbo • Gli altri argomenti sono retti dal verbo e possono essere diretti (legati direttamente) o indiretti (legati da preposizione) Gli argomenti del verbo C. De Santis, La frase semplice (Giscel, 2018) Che valenza hanno? Quanti argomenti ha il verbo? È un verbo a 0/1/2/3/4 posti? a) abbaiare b) tuonare c) trascinare e) consegnare f) appartenere g) mostrare h) durare i) pentirsi l) comportarsi 9 C. De Santis, La frase semplice (Giscel, 2018) Classi di verbi I verbi possono essere classificati a seconda del numero di argomenti in 4/5 classi: - zerovalenti (0 argomenti): piovere (e un’altra dozzina) - monovalenti (1 arg. = soggetto): sbadigliare - bivalenti (2 arg. = soggetto + 1): lavare - trivalenti (3 arg. = soggetto + 2): regalare [- tetravalenti]: spostare  La classificazione è riferita al significato più generale del verbo; ad accezioni diverse possono corrispondere costruzioni diverse 10 C. De Santis, La frase semplice (Giscel, 2018) [2012-2013, III SSPG] C4. Quale delle frasi seguenti è completa, cioè contiene tutte le informazioni richieste dal verbo “regalare”? A. I nonni di Anna hanno regalato un telefonino B. I nonni hanno regalato un telefonino alla nipote C. I nonni hanno regalato l’ultimo modello di telefonino D. I nonni hanno regalato ad Anna, la loro nipote 11 Esempi di quesiti INValSI C. De Santis, La frase semplice (Giscel, 2018) [2011-2012, I SSPG] C5. In quale delle seguenti frasi la divisioni in gruppi sintattici è corretta? A. Il mio bellissimo / gatto soriano / è riuscito a scappare / nel giardino confinante B. Il mio bellissimo gatto soriano / è riuscito / a scappare nel giardino confinante C. Il mio bellissimo gatto soriano / è riuscito a scappare / nel giardino confinante D. Il mio bellissimo gatto / soriano è riuscito / a scappare / nel giardino confinante 12 Esempi di quesiti INValSI C. De Santis, La frase semplice (Giscel, 2018) Dall’ultima prova INVALSI [5 SP, 2017-2018] Osserva la frase La zia / regalerà / una bicicletta / a Sara Indica la frase che ha la stessa struttura della frase indicata sopra, cioè è formata da ‘pezzi’ (sintagmi) che hanno la stessa funzione sintattica: 1) Il treno partirà per Genova alle 17. 2) Il gatto ha inseguito il topo in cantina. 3) La neve è caduta stanotte ad alta quota. 4) Il postino ha portato una lettera ai vicini. C. De Santis, La frase semplice (Giscel, 2018) Classificazione dei verbi in base alla valenza Tratto da F. Sabatini, C. Camodeca, C. De Santis, Sistema e testo. Dalla grammatica valenziale all’esperienza dei testi, Loescher, Torino 2011. Sulla scena prima appare il verbo, che da solo enuncia un puro evento; poi, se il verbo è impersonale, l’evento è già completo; con gli altri verbi l’evento si completa via via che entrano in scena gli altri attori, che sono gli elementi necessari “chiamati” dal verbo” (F. Sabatini, Lettera sul “ritorno alla grammatica”, 2007) Gli schemi di frase nel modello Sabatini C. De Santis, La frase semplice (Giscel, 2018) C. De Santis, La frase semplice (Giscel, 2018) Tratto da F. Sabatini, C. Camodeca, C. De Santis, Sistema e testo. Dalla grammatica valenziale all’esperienza dei testi, Loescher, Torino 2011. C. De Santis, La frase semplice (Giscel, 2018) Tratto da F. Sabatini, C. Camodeca, C. De Santis, Sistema e testo. Dalla grammatica valenziale all’esperienza dei testi, Loescher, Torino 2011. C. De Santis, La frase semplice (Giscel, 2018) Tratto da F. Sabatini, C. Camodeca, C. De Santis, Sistema e testo. Dalla grammatica valenziale all’esperienza dei testi, Loescher, Torino 2011. Come si assegna la valenza • Ai fini della classificazione ci si basa sulla base della costruzione tipica del verbo, basata sul significato più frequente: leggere? parlare? mangiare? • Per i verbi più comuni (e quindi più polisemici) va verificata nel contesto della frase: Mio figlio non legge Mio figlio legge i fumetti Mio figlio legge una fiaba a sua sorella C. De Santis, La frase semplice (Giscel, 2018) Per i dubbi… c’è il DISC!  Nel Dizionario di Italiano Sabatini-Coletti (DISC), disponibile on-line (http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano) per ogni verbo sono riportati i diversi significati a seconda della costruzione (es. pensare, aspirare, cedere)  La costruzione del verbo è indicata da una formula del tipo 0sogg-v → verbo zerovalente intr. sogg-v → verbo monovalente intr. sogg-v-arg → verbo bivalente tr. sogg-v-prep.arg → verbo bivalente intr. LEGENDA: sogg = soggetto v = verbo arg = argomento diretto diverso dal soggetto prep.arg = argomento indiretto, introdotto da preposizione 20 C. De Santis, La frase semplice (Giscel, 2018) Se cambia la valenza cambia il significato? • Alcuni verbi presentano più costruzioni, associate a significati diversi del verbo: aspirare qualcosa (‘inalare’) bival. tr. aspirare a qualcosa (‘ambire’) bival. intr. cedere (‘crollare’) monoval. cedere a qualcuno (‘arrendersi’) bival. intr. cedere qualcosa a qualcuno (‘lasciare’) trival. tr. bruciare (‘prendere fuoco’, aus. essere) monoval. bruciare qc (‘dare fuoco’, aus. avere) bival. tr. • Uso assoluto di verbi transitivi: cantare, mangiare, bere, studiare… • Alcuni verbi possono avere significati diversi a parità di valenza: seminare qualcosa (‘spargere’: propriamente semi, per estensione altri oggetti) seminare qualcuno (‘lasciare indietro’) C. De Santis, La frase semplice (Giscel, 2018) La frase nucleare costruita intorno al verbo • La frase nucleare è una frase semplice (con un solo verbo) ridotta «all’osso» • È formata dal verbo e dai suoi argomenti, cioè gli elementi necessari e sufficienti per completare il suo significato F = V + Argomenti di V C. De Santis, La frase semplice (Giscel, 2018) Argomenti sottintesi • Il soggetto è spesso sottinteso in italiano perché ricavabile dalla forma verbale • Con alcuni verbi è possibile sottintendere altri argomenti: es. oggetto diretto di parcheggiare • L’argomento può essere sottinteso in generale quando può essere facilmente ricostruito a partire dal contesto (es. esco o vado [detto al mattino prima di uscire]) • Gli argomenti sottintesi vanno sempre esplicitati nell’analisi della frase C. De Santis, La frase semplice (Giscel, 2018) L’equivoco della “frase minima” • Nella vulgata scolastica si definisce frase minima l’insieme formato da “soggetto + predicato” dove predicato = verbo a prescindere dal tipo di verbo (impersonale, transitivo, intransitivo) • Tutti gli altri elementi della frase sono espansioni o complementi facoltativi, che danno informazioni aggiuntive di vario tipo e vengono classificati esclusivamente sulla base del contenuto (al più sono distinti in diretti/indiretti) • Ma il predicato comprende il verbo + gli elementi retti dal verbo, necessari per completarne il significato (ARGOMENTI) C. De Santis, La frase semplice (Giscel, 2018) Frasi minime? https://shop.erickson.it/front4/image/Products/LIBRO_978- 88-590-1043-2_X508_La-frase-minima/Pdf/SFO_978-88-590- 1043-2_La-frase-minima.pdf C. De Santis, La frase semplice (Giscel, 2018) La frase minima è La mamma legge un libro. Un libro è argomento del verbo come la mamma. Argomenti o aggiunti? Ho messo i libri nello zaino. Mi fido di mio figlio. Credo nell’amicizia. Concordo con te. Mi sono accorto dell’errore. Abito in centro. Mi sono imbattuto in un malvivente. • Gli elementi sottolineati non sono aggiunti (complementi/espansioni indirette nella terminologia diffusa) ma argomenti del verbo C. De Santis, La frase semplice (Giscel, 2018) a) Paola ha riposto la marmellata in frigo. b) Il gatto dorme sul divano. c) Il bambino piange per la fame. d) Il bambino di notte non dorme. d) Giovanni risiede a Catania con i nonni materni. e) Mio cugino ha riparato il motorino con una chiave inglese. • Gli elementi sottolineati, tranne nell’esempio a, sono aggiunti (espansioni della frase) Argomenti o aggiunti? C. De Santis, La frase semplice (Giscel, 2018) Aggiunti a che cosa? Prima di considerare le espressioni per il loro contenuto, dobbiamo abituarci a riconoscere se sono necessari (argomenti o facoltativi) e a individuare il punto di attacco (verbo, nome, intera frase). La forma della preposizione non sempre ci aiuta! Fiuto si ricorda di Lucia di Lucia è un complemento necessario del verbo Il cane di Paolo di Paolo è un complemento facoltativo del nome Paolo esce di fretta di fretta è un complemento facoltativo del verbo Paolo esce di sera di sera è un complemento facoltativo dell’intera frase C. De Santis, La frase semplice (Giscel, 2018) Le tre aree della frase nel modello Sabatini: nucleo, circostanti, espansioni C. De Santis, La frase semplice (Giscel, 2018) 31 Le tre aree della frase nel modello Sabatini • Il nucleo si espande in due direzioni: negli immediati dintorni si collocano i circostanti del nucleo, che specificano l’elemento del nucleo al quale si collegano ATTENZIONE: Tra nucleo e circostanti c’è una linea tratteggiata perché la distinzione tra le due aree è solo operativa (serve per individuare elementi che possono essere trasformati in frasi di un certo tipo) • Nell’area più periferica si collocano le espansioni propriamente dette, che ampliano la frase nel suo insieme (aggiungendo informazioni accessorie come lo spazio, il tempo, la causa ecc.) e hanno collocazione più libera C. De Santis, La frase semplice (Giscel, 2018) Si legano a un costituente del nucleo, col quale formano un sintagma; si distinguono in: • circostanti del verbo: avverbi e complementi che aggiungono informazioni sul modo in cui si è svolta l’azione corre forte, corre senza fretta • circostanti del nome: aggettivi e ‘complementi di specificazione’, che permettono di identificare o descrivere meglio i partecipanti il cane nero, il cane di Piero ecc. I circostanti C. De Santis, La frase semplice (Giscel, 2018) La prova di pronominalizzazione • La coesione tra il circostante e l’elemento nucleare al quale si aggancia appare evidente se ci spostiamo dalla frase al testo e proviamo a riprendere e sostituire l’espressione con un pronome Il risotto alle vongole è buono ma non lo digerisco. Ho comprato un mazzo di fiori e l’ho regalato a Claudia. C. De Santis, La frase semplice (Giscel, 2018) • sono avverbi e ‘complementi’ di tempo, luogo, causa ecc. che si affiancano liberamente al nucleo nel suo insieme (possono essere spostati) • aggiungono informazioni sulle circostanze dell’azione • Possono essere separati da virgole Ieri, tutte le mattine, a Bologna, a lezione… Le espansioni C. De Santis, La frase semplice (Giscel, 2018) La prova di staccabilità • La natura accessoria delle espansioni appare evidente se ci spostiamo dalla frase al testo • Proviamo a staccare l’espressione dal nucleo e a riproporla grazie a un verbo “supplente” di significato generale (accadere/succedere) a o un predicato (farlo) Paolo è caduto per terra > * Paolo è caduto. È successo per terra ARG Paolo è caduto per distrazione > Paolo è caduto. È successo per distrazione ESP Paolo è caduto a Bologna > Paolo è caduto. È successo a Bologna ESP C. De Santis, La frase semplice (Giscel, 2018)