L 12 Tipi di frase II: frase iussiva, frase ottativa, frase esclamativa Frase iussiva Le frasi iussive sono definite come frasi che «esprimono un atto illocutorio di richiesta di azione: può trattarsi di un ordine, di un’esortazione, di un’istruzione, di un consiglio, di una preghiera o un permesso»[1]. Se il termine “frase” indica un costrutto di livello grammaticale, con i termini “atto illocutorio, richiesta, ordine” ecc. ci avviciniamo a un livello più alto, cioè a quello della semantica, in cui invece dell’espressione “frase iussiva” conviene adoperare l’espressione “enunciato direttivo”, definito come «l’enunciato con la funzione pragmatica di indurre l’allocutore a compiere oppure a non compiere una azione non verbale o verbale esplicitamente menzionata nell’enunciato»[2]. Il parlante usa la frase iussiva per esprimere una richiesta diretta. Lo SCHEMA MODALE della frase iussiva è: imperativo/congiuntivo presente + intonazione discendente Es.: Andate via da qui. (!) Vattene. (!) Venga pure. (!) Vengano con me, signori. (!) Vieni alle tre. L’imperativo vieni dell’esempio è l’unico indice del tipo direttivo dell’enunciato. Così esso può essere inteso come ordine, preghiera, permesso o come consiglio. Sono i verbi illocutori ordinare, pregare, permettere, consigliare dell’esempio successivo a indicare esplicitamente e univocamente un atto illocutorio concreto: Es.: Ti ordino/prego/permetto/consiglio di venire alle tre. Le frasi iussive sono caratterizzate da un’intonazione discendente che si differenzia da quella delle dichiarative corrispondenti per una più marcata discesa della curva di intonazione. In alcuni casi l’intonazione può essere l’unico indice del tipo di frase (per es. quando l’imperativo non è formalmente distinto dall’indicativo). Nel caso di una richiesta rivolta a una 3^a persona, non presente alla situazione comunicativa, viene usato costrutto analitico “particella che + congiuntivo presente”; nel caso dell’esecutore indefinito generico viene usato l’infinito: Es.: Che mi telefoni più tardi! Che vengano subito! Tenere la destra! N.B: le richieste indirette possono essere analizzate come proposizioni subordinate con ellissi del verbo reggente: Digli che mi telefoni più tardi, Di’ (a) loro che vengano subito. Una frase iussiva può svolgere diverse funzioni comunicative rappresentando alcuni atti illocutori: richiesta, esortazione, proposta, offerta, invito, consiglio ecc. Nelle seguenti frasi esaminiamo il modo verbale, la persona, l’intonazione. Quali sono le caratteristiche sintattiche delle frasi? Quale è la funzione comunicativa delle frasi? Quali sono gli elementi linguistici che determinano il tipo di atto illocutorio compiuto dall’enunciato? Es.: Portiamolo con noi! Vieni a cena con noi stasera. Vallo a trovare: non te ne pentirai. Prestami la tua matita, per favore. E ora parlami di te, della tua famiglia. Una richiesta può essere formulata anche in modo indiretto. Per esempio: Pronunciando una frase dichiarativa Suona il telefono, il parlante vuole invitare (esortare) un’altra persona a reagire. Formulata in modo diretto, la richiesta sarebbe Vai a rispondere al telefono. Pronunciando una frase dichiarativa Qui si fuma troppo, il parlante vuole chiedere a un’altra persona di smettere di fumare. Formulata in modo diretto, la richiesta sarebbe Smetti di fumare qui. Pronunciando una frase dichiarativa Io, se fossi in te, non lo farei, il parlante vuole consigliare a un’altra persona di non fare qualche cosa. Formulata in modo diretto, la richiesta sarebbe Non farlo, te lo consiglio. Pronunciando una frase dichiarativa Devi rinunciare ad andarci il parlante vuole proibire ad un’altra persona di non fare qualche cosa. Formulata in modo diretto, la richiesta sarebbe Rinuncia ad andarci./Non andarci, te lo ordino. Frasi iussive possono essere costituite anche da sintagmi non-verbali: Es.: Fuori! (SA – sintagma avverbiale) Silenzio! (SN – sintagma nominale) Attenti! (SA – sintagma aggettivale) A casa! (SP – sintagma preposizionale) Frase ottativa Il parlante usa la frase ottativa per esprimere desiderio. Lo SCHEMA MODALE (= forma) della frase ottativa: (Introduttore magari, almeno, se) congiuntivo + intonazione discendente Con una frase ottativa con il congiuntivo imperfetto il parlante esprime un desiderio realizzabile. Es.: (Magari) Venissi in orario una volta! (Almeno) Venisse Carlo! Con una frase ottativa con il congiuntivo piuccheperfetto il parlante esprime un desiderio irrealizzabile: Es.: Magari/almeno fosse venuto Carlo! Se il verbo è composto, il soggetto S può seguire o l’ausiliare essendo tematico, o il participio essendo, in posizione postverbale, rematico. In quel caso il dislocazione a destra del. Es.: Fosse Carlo venuto con noi!/ (S-V), con noi = rema Fosse venuto Carlo, con noi! (V-S) S Carlo = rema N.B. Il sintagma preposizionale con noi è dislocato (emarginato) a destra, essendo separato dalla frase con la virgola. Semanticamente corrisponde a una frase subordinata dipendente da una principale il cui verbo, nella forma del condizionale, appartiene alla classe desiderare, volere ecc. Es.: Vorrei che venissi in orario una volta. Desidererei che venisse Carlo. Avrei voluto che fosse venuto Carlo, con noi. Avrei desiderato che tu fossi venuto a trovarmi. Rappresentano, dal punto di vista semantico, una sottoclasse delle frasi ottative le frasi “augurative”, con le quali il parlante esprime il desiderio o la speranza che ad altri accada qualche cosa di positivo. Lo SCHEMA MODALE (= forma) della frase augurativa: congiuntivo presente + intonazione discendente Es.: Dio ti benedica. Dio benedica la tua casa. Semanticamente la frase augurativa corrisponde a una frase subordinata dipendente da una principale il cui verbo, nella forma del indicativo presente, appartiene alla classe augurare, desiderare: Come se il parlante dicesse: Ti auguro/desidero che Dio ti benedica. N.B: Nella Grammatica italiana di M. Dardano e P. Trifone (p. 122) le iussive e le ottative vengono chiamate anche frasi volitive perché con esse il parlante esprime la sua volontà. Frase esclamativa Il parlante usa la frase esclamativa per esprimere sorpresa, ammirazione, sdegno ecc. La frase esclamativa può differenziarsi da una dichiarativa solo per l’intonazione: Es.: è arrivato Mario! Domani partiamo per Pisa! Molto spesso le frasi esclamative sono introdotte da una parola interrogativa: Es.: Quanti libri ha scritto! Quanto è bella! Come sei bella! Frasi esclamative possono essere costituite anche da sintagmi non-verbali: Es.: Il mare! Seminario 11 e 12: 1. Analisi delle frasi 2. D. Buzzati, Deserto dei tartari, p. 16, tipi di frase, funzioni pragmatiche delle frasi del discorso diretto 3. Moravia, Gli indifferenti, p. 296/297, tipi di frase, funzioni pragmatiche delle frasi del discorso diretto ________________________________ [1] Grande grammatica italiana di consultazione, vol. III, a cura di L. Renzi, G. Salvi, A. Cardinaletti, Bologna, Mulino, 1991, p. 152. [2] S. STATI, Il dialogo. Considerazioni di linguistica pragmatica, Napoli, Liguori, 1982, pp. 68 e 75.